Il morso della reclusa

225x225bbOggi il mio viaggio-lettura mi porta in Francia a Parigi per seguire le avventure del commissario Jean-Baptiste Adamsberg e della sua squadra dell’anticrimine.

Non sto a raccontare la trama del libro Il morso della reclusa di Fred Vargas, basta andare su internet per questo, ma cerco l’ appiglio per approfondire la mia conoscenza dei luoghi, dei protagonisti, che considero come persone reali, delle tradizioni e della cultura del luogo.

Individuo sull’atlante l’esatta posizione del Béarn, regione sud-occidentale  della Francia nel dipartimento dei Pirenei atlantici, di cui è originario Adamsberg e poi cercando la ricetta de la Garbure, che tra l’altro da il nome alla locanda in cui il commissario ama incontrare la sua squadra, capisco perché la salsa bearnese (anche detta Bernese)si chiami così.

La garbure è una specie di ribollita, una zuppa in cui si cuociono insieme verdure come verza, carote, cipolle e poi fagioli e gambetti d’oca o di pollo, una minestra di riutilizzo insomma in cui confluiscono tutti gli avanzi vegetali, leguminose e carni. Il cibo non si poteva buttar via e questo sia in Francia che in Italia. Mi sono ambientata bene in Francia conosco meglio il protagonista del romanzo e posso continuare la lettura disponibile a immergermi in tutti i luoghi in cui i personaggi mi accompagneranno. Che dire poi della reclusa! Non parliamo solo di una donna nascosta in una piccola e oscura cella lontano da tutti e da tutto, la reclusa, ho scoperto, è anche un ragnetto detto “Loxosceles reclusa” il cui veleno è mortale, perché genera la necrosi.

Leggere libri gialli, insomma, non è poi così adolescenziale e poco intellettuale come sembrerebbe, ogni lettura denota l’ aspirazione di chi la fa al raggiungimento di determinati obiettivi. Non solo  chi è l’assassino e perché uccide, ma le curiosità su cui ricercare possono essere le più disparate, basta saper guardare bene tra le righe di chi scrive.

Il morso della reclusaultima modifica: 2018-04-06T18:04:17+02:00da elisaber
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