Estate tempo di premi , di mostre, di presentazioni…Gli inviti si susseguono, le piccole case editrici locali, gli enti, le fondazioni e le associazioni si fanno in quattro per presentare nuovi poeti e scrittori. Sarà vera cultura, sarà arte o solo un mezzo per mettersi in mostra ed esaltare la smania di protagonismo di qualche dilettante? Saper usare le parole non sempre equivale ad avere doti di poeta o narratore, credo che oltre alle parole più o meno ricercate, agli aforismi, alle rime o alle trame ci voglia una bella dose di sensibilità e di sentimento soprattutto per fare della poesia che tocchi l’anima e che resti dentro per sempre. Se non mi commuove, se non mi trasmette emozioni per me lo scritto non è arte. Certamente non tutti siamo toccati dalle stesse sensazioni anche davanti a un quadro le risposte emotive sono diverse e non è detto che un’opera definita capolavoro sia accettata come tale da tutti. Chi possiede la competenza per analizzare e giudicare un testo sia poetico che letterario? Basta una laurea in lettere, basta essere un giornalista di qualche testata famosa, essere un docente universitario, aver scritto o pubblicato qualcosa ? A volte un premio può esaltare una carriera o distruggerla, i mass media con la loro voce universale determinano l’ esito positivo delle vendite facendo di un libro un best seller, ma siamo proprio sicuri che questo sia giusto? Ho acquistato un libro perché premiato e ne sono stata fortemente delusa, e invece non sono riuscita a trovare in libreria, libri di cui avevo letto critiche positive. Leggiamo quello che ci incuriosisce e poi decidiamo da soli se ne è valsa la pena o no.