La custode di libri

La custode di libri di Sophie Divry


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Chi è la custode dei libri? La squallida, silenziosa, insignificante bibliotecaria, quella persona che vive in silenzio e quasi si identifica con gli scaffali dove conserva i suoi tesori, i libri.
Di solito di lei non si nota l’aspetto,ne tanto meno si conosce il nome, le si rivolge la parola solo per chiedere informazioni riguardo ai testi che si cercano “…operaia specializzata, divoratrice di libri, manovale…Non sono niente,niente di niente.”
Qui, invece, la custode dei libri è interlocutrice unica e, loquace sostenitrice di un monologo, in cui si condensano tutte le riflessioni che le hanno suggerito ore e giorni dedicati alla cura dei suoi tesori.
“Non si vive mai soli quando si vive in mezzo ai libri”, è talmente vera questa affermazione! ” Quando leggo non sono più sola converso con i libri”, ma oggi chi è che ha voglia di conversare con chicchessia? Gli auricolari sono diventati il simbolo di umani che non vogliono essere uomini tra i propri simili, ma che sbandierano costantemente la propria determinazione all’isolamento.
“Chi è che viene in biblioteca? Mica tanta gente.” è la malinconica affermazione della nostra bibliotecaria che condivido pienamente.
Io che da adolescente frequentavo la biblioteca del mio paese, un magazzino a piano terra con, lungo le pareti, squallidi scaffali di metallo e al centro qualche tavolo rettangolare intorno ai quali sedersi per leggere un po’, non mi sono mai fermata oltre la richiesta di un qualche libro che mi portavo sempre a casa per il tempo regolamentare. Riconsegnavo il libro preso in prestito sempre in anticipo perché divoravo le storie in cui mi immedesimavo. Ancora oggi c’è una specie di pregiudizio nei confronti di chi lavora nelle biblioteche forse per la frequentazione particolare di questi luoghi dove si ritrovano prevalentemente studenti sfigati che non possono acquistare tutti i libri di cui hanno bisogno, anziani pensionati con l’hobby dell’approfondimento delle proprie memorie o della lettura dei classici. Tutti gli altri, specialmente nelle città di provincia frequentano molto di più le librerie dove guardano, consultano, si soffermano tra gli scaffali attratti dalle immagini di copertina e poi magari acquistano i best-seller.
Con internet poi anche le librerie stanno perdendo il proprio pubblico perché gli acquisti online sono molto più facili e veloci.
Sophie Divry è riuscita a tratteggiare l’ambiente delle biblioteche e soprattutto lo ha fatto attraverso le parole di un personaggio che per tradizione non ha una sua locazione specifica, ma riflette la luce dei volumi di cui si prende cura silenziosamente e nell’ombra, ma infine, prendendo finalmente coscienza di se ha il coraggio di affermare: 
” faccio un mestiere coraggioso, utile, interessante che richiede un sacco di qualità “.

La custode di libriultima modifica: 2012-07-01T19:23:29+02:00da elisaber
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