Severina di Ignazio Silone

Una vocazione fraintesa, un mondo che sta cambiando, nuove esigenze dei giovani studenti e l’inizio di una lotta che parte da un profondo scontento sociale. Questi gli elementi che ho rilevato nel romanzo “ Severina” di Ignazio Silone. Breve, semplice nella trama e piacevole alla lettura, questo romanzo è stato pubblicato postumo dalla moglie dello scrittore, che in una particolareggiata introduzione sottolinea la volontà dello stesso di portare a termine il suo ultimo lavoro denso di problematiche che nascevano dal suo vissuto.

 La sua insaziabile voglia di Dio, ad esempio, che non trova una corrispondenza concreta nell’istituzione, ma che lo porta a sperare, fino alla fine, nella sua esistenza.

Silone aborrisce la falsità finalizzata al mantenimento dell’immagine, così la sua Severina non si piega alla richiesta della madre superiora, di dare una falsa testimonianza di un fatto a cui ella era stata presente, per salvare la reputazione del  convento. Questo episodio  fa capire alla ragazza che la sua vocazione era stata solo il frutto di una infatuazione adolescenziale. Tornata alla vita laica Severina si sente marchiata da quel suo “rifiuto” considerato inammissibile dalla società chiusa e gravida di superstizioni del suo paese. Incapace di scindere la coerenza del proprio agire, dai principi a cui lei si ispira,  durante una manifestazione operaia a cui si era trovata a partecipare, Severina viene colpita a morte.

Questo personaggio prefigura la giovane donna moderna capace di pensare e agire secondo la propria ragione, seguendo le convinzioni personali con coerenza e libertà.

Pur se scritto negli anni settanta e ambientato in un paesino d’Abruzzo, Severina è un romanzo attuale e comprensibilissimo ai giovani lettori di oggi.

Severina di Ignazio Siloneultima modifica: 2013-01-23T17:10:12+01:00da elisaber
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